Baci dal Mondo – World Wide Kisses

27 ottobre 2020 - News
Baci dal Mondo – World Wide Kisses

Baci dal Mondo – World Wide Kisses

Flash mob ecumenico: tributo a Dante e a Francesca da Rimini nel VII centenario della morte del Poeta.

 

L’8 marzo 2021 il Conservatorio Rossini partecipa a Baci dal Mondo – World Wide Kisses. Cinque continenti all’unisono per celebrare Francesca da Rimini e Dante Alighieri.

Un evento davvero planetario aprirà le celebrazioni che i comuni di Rimini e Gradara dedicano al Centenario dantesco del 2021. Studenti e insegnanti di 21 università di tutto il mondo si uniranno in un ideale abbraccio ecumenico e, collegati in diretta streaming, interpreteranno nella lingua del loro paese i celebri versi del V canto dell’Inferno dedicati alla passione e al bacio: da Adelaide a Siena, da Parigi a San Paolo, da Quito a Ekaterinburg, da Friburgo a Buenos Aires, da Ravenna a Shanghai, da Santiniketan a New York, da Barcellona a Los Angeles, da Gottinga a Toronto, da Amsterdam a Johannesburg.

L’iniziativa, progettata e organizzata dal CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI FRANCESCA DA RIMINI e promossa dai Comuni di Rimini e di Gradara, si è avvalsa della collaborazione degli Istituti Italiani di Cultura all’estero di Kiev, La Valletta, Los Angeles, New Delhi, della rappresentanza ENIT in Cina e del Centro Russo di Scienza e Cultura di Roma.

 

Evento Facebook Baci dal Mondo

Sito web bacidalmondo.com 

 

Diretta dal Conservatorio Rossini di Pesaro

8 marzo 2021, ore 13.00

Sala dei Marmi

‘La Francesca da Rimini’, recitativo ritmato su versi di Dante per voce e pianoforte di Gioachino Rossini

 

Commentatore: prof. Ubaldo Fabbri, docente di accompagnamento pianistico del Dipartimento di Canto e Teatro Musicale

Maria Stella Maurizi, soprano

Marco Rizzello, pianoforte

 

Il recitativo fu composto da Gioachino Rossini a Firenze presumibilmente alla fine del 1856. Dedicato al cultore inglese di Dante – Lord Vernon –, l’autografo fu riprodotto in facsimile nell’edizione in tre volumi dell’Inferno, curata dallo stesso Vernon e ampliata, per sua volontà, con documenti inediti e incisioni originali dei luoghi citati nel testo dantesco. La prima cantica impegnò lo studioso inglese per oltre due decenni; i tre volumi furono pubblicati dal 1858 al 1865 sotto il titolo L’Inferno di Dante Alighieri disposto in ordine grammaticale e corredato di brevi dichiarazioni di G. G. Warren, Lord Vernon. Il racconto musicale rossiniano di Francesca da Rimini compare nel terzo volume con la seguente dedica: «A Milord Vernon, il suo candido Estimatore, Gioachino Rossini!».

 
“Dei due autografi conservati dalla Fondazione Rossini, che ne ha gentilmente concesso la visione, ho preferito quello riscritto da Rossini per conservarlo nel suo archivio, arricchito da significative varianti e cancellature per dare più spazialità al pianoforte e sbalzare meglio le parole. I versi musicati sono dal 127 al 138 quelli del racconto di Francesca. Il titolo formale ‘Recitativo ritmato’ è una contraddizione in termini, un ossimoro, due termini inconciliabili tra loro, che scritti insieme credo siano un unicum nella storia. Infatti il Recitativo è soggetto ai principi della prosodia (velocità della pronuncia che può cambiare anche da una sillaba all’altra) mentre un’aria, una romanza, o un ensemble sottostà alle regole dell’andamento musicale (deve avere cioè una velocità costante). Per depistarci maggiormente Rossini ha anche indicato proprio sotto il titolo formale di recitativo anche un Andamento, normalmente presente solo nelle Arie e ensemble, e ha scritto ‘Andantino mosso’, cioè una velocità di esecuzione contenuta con un carattere mesto e sofferto, in linea con lo spirito del racconto. Mi piace pensare che inequivocabilmente Rossini volesse suggerirci, proprio in un brano apparentemente insignificante rispetto ai suoi capolavori, ma sui versi del suo poeta preferito che narrano la storia di due personaggi diacronicamente suoi vicini di casa, che la vera interpretazione di tutte le sue musiche si fonda sulla mediazione artistica tra declamazione e musica, il miracolo che ha generato il melodramma. Partendo da queste considerazioni abbiamo lavorato sulla declamazione dei versi ponendo in risalto l’incisività di ogni sillaba, anzi di ogni lettera, per far sbalzare in filigrana anche i retropensieri di Francesca.
Inoltre Rossini ha scritto, in capo al brano e tra parentesi, il verso 126, quello che precede i 17 versi musicati. Questo endecasillabo ci è sembrato subito, più che un sottotitolo, lo stato d’animo di fondo che deve pervadere l’interpretazione sia del soprano che del pianista perché recita: «dirò come colui che piange e dice»… “.
 
Ubaldo Fabbri